Milano-Torino 2024, zampata di Alberto Bettiol! Beffata la UAE con tre uomini alle sue spalle
Alberto Bettiol dà spettacolo alla Milano – Torino 2024. Splendida azione solitaria per il leader della EF Education – Easypost che trionfa a Salassa resistendo al ritorno dei primi inseguitori per una manciata di secondi. Beffata dunque la UAE Team Emirates che completa il podio con Jan Christen e Marc Hirschi, e Diego Ulissi subito dietro. Un assolo di trenta chilometri quello del corridore toscano, che è partito sulla salita di Prascorsano, dove la formazione emiratina aveva iniziato un forcing che ha frantumato il gruppo. Dopo aver accumulato un vantaggio massimo di 40 secondi su un gruppetto di 15 uomini, il vincitore del Giro dell Fiandre 2019 si è poi gestito e ha concluso con un vantaggio di sette secondi su Christen, scattato in vista dell’ultimo chilometro, mentre i suoi compagni hanno poi regolato quel che restava degli inseguitori.
Il video dell’arrivo
👀 The ultimo kilometro of a breathtaking ride by @AlbertoBettiol, to claim the oldest classic in cycling#MilanoTorino | #piemontesport l #viviiltuosport | @Livigno pic.twitter.com/eXAq4p9rE9
— Milano-Torino (@MiTo1876) March 13, 2024
Il racconto della corsa
Il tratto iniziale, pianeggiante, non invita alla battaglia. Dopo qualche chilometro di tranquillità si avvantaggiano, senza grandi contestazioni, Marco Murgano (Corratec-Vini Fantini), Matteo Vércher (TotalEnergies) e Marcel Camprubi (Q36.5). Il loro vantaggio si avvicina ai quattro minuti prima che il gruppo, guidato in particolare da Astana Qazaqstan, UAE Team Emirates e Team dsm-Firmenich PostNL decida di alzare il ritmo tenendo sotto controllo una fuga che sa benissimo di non avere grandi speranze.
Dopo una foratura, risolta rapidamente, di Murgano, i tre fuggitivi iniziano la parte mossa della giornata con poco meno di 2′ di vantaggio su un gruppo nel quale si comincia a notare un po’ di fermento. Sulla seconda ascesa, quella di Silva, la UAE mette poi in atto una decisa accelerazione, che porta anche al ritiro di Mark Cavendish (Astana Qazaqstan), tra coloro che non sono stati in grado di seguire il ritmo.
In vista della salita successiva il gruppo prosegue il suo ritmo sostenuto, andando così a riprendere progressivamente gli attaccanti, che a 50 chilometri dalla conclusione rimangono con appena 40 secondi di margine. La loro azione tuttavia è ormai destinata ad essere ripresa e il ricongiungimento avviene poco più avanti, con i tre uomini rimasti per qualche minuto con una dozzina di secondi di margine. Ricompattatosi a 38 chilometri dalla conclusione, il gruppo prosegue a forte andatura visto che ormai la lotta per le posizioni è lanciata, ma quando si torna a salire è subito la UAE a rimettersi in testa.
Il grande lavoro di Diego Ulissi manda rapidamente in difficoltà le ruote veloci, con appena una trentina di uomini che riescono a restare al comando. Con la formazione emiratina a tirare la selezione si fa soprattutto da dietro, ma a 30 chilometri dalla conclusione si muove Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost). Uno scatto secco quello del corridore toscano, che lascia di sasso i rivali. Jan Christen prova infatti a muoversi ma deve lasciar andare il classe 1993, che rapidamente guadagna ua ventina di secondi.
Alle sue spalle restano solamente Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team), Floris De Tier (Bingoal WB), Bob Jungels (Bora – hansgrohe), Emil Herzog (Bora – hansgrohe), Anton Palzer (Bora – hansgrohe), Frederik Wandahl (Bora – hansgrohe), Florian Lipowitz (Bora – hansgrohe), Nicholas Schultz (Israel – Premier Tech), Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team), Kevin Vermaerke (Team dsm-firmenich PostNL), Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Einer Rubio (Movistar), Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e Martin Marcellusi (VF Group-Bardiani CSF- Faizanè), con la Bora-hansgrohe che prova a tenere alto il ritmo.
Il gap tuttavia arriva rapidamente a 40 secondi fino alla salita successiva. Qui a muoversi è Brambilla, che prova a scuotere i suoi compagni di avventura sulla salita di Colleretto Castelnuovo. Con lui si muovono inizialmente Schultz e Vermaerke, ma il gruppetto si ricompatta. Successivamente è Jungels a rilanciare l’azione, seguito da Lutsenko, ma Brambilla chiude, portandosi appresso tutti gli altri, ad eccezione di Palzer. La salita si conclude così con un vantaggio dimezzato per il battistrada, mentre il grosso del gruppo insegue a poco più di un minuto, ormai tagliato fuori dai giochi visto che i velocisti non hanno abbastanza uomini al proprio fianco per organizzare un inseguimento.
Nella discesa il gap resta abbastanza stabile, ma chiaramente quando le pendenze si addolciscono gli inseguitori sono favoriti. La Bora-hansgrohe continua a tenere alto il ritmo e si presenta a dieci chilometri dal traguardo con un ritardo di 18 secondi, con ormai Bettiol a vista. Cinque chilometri più avanti il gap è ormai ridotto a meno di dieci secondi, ma a tre km dall’arrivo dietro perdono il ritmo e cominciano a scomporsi. Con la strada che sale leggermente ci prova subito Rubio, al quale reagisce prontamente Lutsenko, con Wandahl, Marcellusi e Christen che si uniscono al contropiede.
Arrivati ad appena cinque secondi da un Bettiol che nel frattempo prosegue senza farsi domane, gli inseguitori sembrano guardarsi, concedendo all’attaccante di tornare a guadagnare. A quel punto, all’ultimo chilometro, è Christen a muoversi da solo, ma ormai è tardi e a trionfare è Alberto Bettiol, che corona la sua azione solitaria con un urlo liberatorio. Dietro di lui Christen resiste al ritorno degli altri inseguitori, regolati dai suoi compagni Marc Hirschi e Diego Ulissi.
Risultato Milano-Torino 2024
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